Il termine “coaching” deriva da
“coach” che significa “carrozza, cocchio” e quindi un mezzo utilizzato
per trasportare le persone da un luogo all’altro. Nel linguaggio comune la parola coach è soprattutto utilizzata in ambito sportivo per indicare la figura dell’allenatore, che studia un programma finalizzato a portare una squadra, o un singolo atleta, alla vittoria. Nel coaching questo significato si applica al fine di accompagnare una persona, un team o un’azienda, a raggiungere un determinato obiettivo lavorativo o personale. Per ottenere ciò, il coach ed il cliente “co-creano” un processo trasformativo, rivolto a far emergere le doti e le qualità necessarie per l’ottenimento del risultato. L’aspetto olistico aggiunge al coaching un ulteriore valore, perchè il cliente è considerato come un essere unico e irripetibile, cui è impossibile applicare un protocollo generico, valido per tutti. Ogni individuo è molto più della somma delle sue parti: corpo, mente, anima, emozioni, sensazioni e la loro conoscenza, costituiscono la base per costruire un percorso personalizzato di evoluzione e consapevolezza. Solo un approccio di tipo olistico, che abbia al suo interno molteplici competenze legate alla psicologia tradizionale, ma anche alla filosofia orientale, alla meditazione, che punti a valori come l’empatia e la fiducia nelle potenzialità dell’individuo, può garantire il raggiungimento di risultati inimmaginabili.
|